Distribuzione
Diverse specie presenti nel territorio, tra cui le specie Musca Domestica (la mosca comune – vedi foto), Hipoboscidae (mosca cavallina), la mosca verde (Lucilia sericata)
Biologia
Il ciclo biologico delle mosche ha una durata che può variare da 8-10 a 45-50 gg, in base alla temperatura e all’umidità ambientale. Raggiunge la completa maturità 24-48 ore dopo lo sfarfallamento. L’ovodeposizione avviene in presenza di sostanze organiche in decomposizione, in particolare nei depositi di immondizia e nei letamai, e può avvenire in diversi steps ogni 2/4 giorni. Le larve sono allungate di forma cilindrica e cercano le sostanze organiche in cui sono in atto processi fermentativi con temperatura intorno ai 40 °C per continuare il proprio sviluppo. Dopo la terza muta le larve non si nutrono più e abbandonano il substrato in cui sono cresciute per interrarsi nel terreno e diventare così pupe. Lo stadio adulto dura da 1 a 3 mesi, e la femmina può iniziare la deposizione delle uova dopo 48 ore dallo sfarfallamento; negli ambienti caldi e protetti (allevamenti, abitazioni) rimane attiva e si riproduce per tutto l’anno.
Alimentazione
Per la particolare conformazione della proboscide, la mosca può ingerire direttamente solo cibi liquidi, ma può liquefare alcuni cibi solidi rigurgitandovi la propria saliva.
Pericoli per la salute
Le mosche frequentano luoghi ricchi di batteri e virus patogeni (feci, rifiuti) e, a causa delle loro deiezioni e al loro sistema di rigurgito contemporaneo al pasto, sono pericolosi vettori di malattie per l’essere umano, come la dissenteria, gastroenterite, tubercolosi, colera, tifo, ecc.
Habitat e Comportamento
Generalmente la presenza massiccia delle mosche è dovuta alla altrettanta presenza di rifiuti, letame, e altre sostanze organiche in decomposizione. Le mosche, essendo attratte da sostanze organiche in decomposizione sono vettori di tanti batteri che possono essere trasportati sugli alimenti sia meccanicamente (semplicemente tramite le zampe) che biologicamente (contenuti nell’apparato digerente dell’insetto); quest’ultima modalità di trasmissione avviene quando, durante l’attività trofica della mosca, essa rigurgita per liquefare un cibo solido di cui intende cibarsi e, più in generale, quando per mantenersi leggera e quindi pronta al volo in caso di pericolo, defeca sull’alimento durante il pasto. Le aree maggiormente infestate sono in genere facilmente rilevabili per la presenza su di esse delle feci e del rigurgito, che appaiono come piccole macchioline brune o nerastre.