Distribuzione
Tutte le specie sono molto diffuse in tutta Europa, le quattro sopra riportate le ritroviamo diffuse omogeneamente anche nel nostro territorio
Biologia
La biologia varia da specie a specie ma può essere riassunta per tutte le specie come segue. Le vespe vivono in colonie monoginiche, matriarcali annue dove svernano solo le femmine feconde, che in primavera danno origine ad una nuova colonia (cosiddette fondatrici). In primavera nel nido sono presenti solo una femmina fertile e già fecondata dal precedente autunno e una serie di operaie, il cui numero aumenta progressivamente nei mesi successivi. Le operaie (sterili) si occupano dei lavori di ampliamento del nido e dell’allevamento della prole (anche quella maschile e le future regine feconde). A metà/fine estate avviene l’accoppiamento tra le femmine e i maschi della colonia, e la stessa colonia tende così a scindersi lasciando liberi i membri di dedicarsi alla ricerca di liquidi zuccherini fino ad autunno inoltrato, quando i maschi e le operaie iniziano a morire e le femmine inseminate trascorrono l’inverno in cavità di tronchi, fessure del legno, buchi dei muri, ecc.
Alimentazione
Le vespe si alimentano di liquidi zuccherini dei fiori, dei frutti e dalle larve in sviluppo. Le larve invece sono carnivore e si nutrono di insetti e ragni catturati e ridotti in poltiglia dagli adulti.
Pericoli per la salute
Le vespe sono pericolose per via delle loro punture, dato che ad ogni puntura esse iniettano del veleno nel corpo della vittima. Ogni vespa può pungere ripetutamente, quindi con la quantità di punture ricevute in un breve periodo aumenta anche la pericolosità di questi insetti. Tuttavia occorre prestare particolare attenzione anche ad una sola puntura quando la sede di quest’ultima viene identificata nella zona delle vie respiratorie (collo in particolare), perché con il gonfiore che viene provocato dal veleno iniettato provoca la riduzione del cavo orofaringeo fino alla completa occlusione e conseguente pericolo di morte per asfissia. Nei soggetti allergici, inoltre, occorre prestare maggiore attenzione e tempestività di intervento onde prevenire un’eventuale shock anafilattico. Il calabrone è più pericoloso delle altre specie soltanto perché essendo più grande inietta una maggior quantità di veleno per puntura, e non perché sia una più potente tipologia di veleno contrariamente a quanto si pensi. Le punture di vespe sono solitamente il frutto di contatti accidentali oppure di esposizioni incaute ai nidi durante le operazioni di bonifica; un’altra fonte di puntura deriva, soprattutto nel periodo estivo, dalle bevande zuccherate lasciate all’aria aperta e dalla frutta, che possono ospitare delle vespe intente a nutrirsene e che, sentendosi minacciate, pungono il malcapitato.
Habitat e Comportamento
La vespa germanica costruisce il proprio nido nel terreno (anche in ex tane dei roditori) e in cavità degli alberi e delle infrastrutture, prediligendo le aree calde e soleggiate. Il nido è di tipo chiuso (il favo è protetto da una copertura esterna e l’accesso è consentito solo tramite uno o più buchi). E’ una specie frenetica e per questo è più facile venirne a contatto ed essere punti.